Steno ha scritto, cantato e suonato un album con spunti buoni ma c'è anche qualche lacuna
Dietro a “Identità” c'è Steno, pseudonimo che svela il progetto one man band firmato da Stefano Ziccardi, nel quale l'autore dei testi si dedica anche a cantarli e a suonare tutti gli strumenti presenti all'interno del disco. I suoni e gli arrangiamenti appaiono piuttosto curati e sono anche presenti alcune idee originali come spunto per gli argomenti trattati, che a volte ricordano persino il miglior repertorio di Bugo, risalente ad una decina di anni fa (“Black brain”, “Mon Amour”, “La carina vergogna”).
Ci sono però delle sbavature nella voce, che in molti punti appare poco precisa (ad esempio in alcuni passaggi di “Nirvana”,“In fondo ai miei occhi”, “Il tuo canto” e “Forse il paradiso”). C'è, inoltre, qualche brano pletorico nella seconda parte (“Nozione”, “Il tuo canto”), che a mio parere avrebbe tranquillamente potuto anche non essere incluso nella tracklist. Ad ogni modo, considerando l'insieme, appare lampante l'intento di “diffondere musica senza alcuna pretesa”, come lo stesso Steno ha precisato nella presentazione del disco. Vorrei, quindi, complimentarmi per le energie spese nella produzione e creazione, oltre che per la determinazione nel confezionare un album per intero senza l'aiuto di nessuno, aggiungendo però che qualche volta chiedere una piccola mano esterna appare necessario.
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La recensione Identità di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-03-29 10:01:38
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