L’attitudine punk è quello che permette ad una band di muoversi in direzioni libere seguendo il proprio istinto e senza badare troppo alle conseguenze; pur non essendolo esclusivamente nel sound, che si inserisce più su un territorio grunge-noise-alternative, l'ep dei Moscow è in questo senso decisamente punk in quanto intrinsecamente spontaneo.
Lo è quando decide di aprire con un brano, "Silk Road" che dall'intro esplosiva rallenta e si dilata in modo probabilmente più funzionale ad un finale che ad un inizio.
Lo è perché i suoni sporchi, le voci ruvide e una certa violenza sonora sembrano fuori dal tempo, eppure così autentiche da apparire necessarie.
Lo è infine perché "Rosemary's Lounge" che chiude la scaletta, è così lugubre e ipnotica da entrare prepotentemente in testa, comunicando ansia e inquietudine.
Imperfetti, immaturi e probabilmente troppo legati ad un immaginario di venticinque anni fa, i Moscow hanno dalla loro la capacità di riuscire a trasmettere sensazioni reali senza il bisogno di apparire diversi da come sono realmente. Un pregio sempre più raro.
Vedi la tracklist e ascolta le tracce sul player nella versione completa.