Facciamo così: ascoltate la prima canzone e poi preparatevi ad una breve ma, si spera, esaustiva lezione di geometria. Fatto? (detto con la voce di Fiorello che imita quella di Giovanni Muciaccia). Ecco, perfetto. Allora non diteci che, ascoltando "The End is Near", prima traccia di "Let Silence Begin" disco dei Fading Rain non è venuta in mente, anche a voi, la figura geometrica della retta. Lo sapevamo: pure nella vostra testa si è stagliata questa retta che, dritta per dritta, vira verso l'infinito della mew-wave senza mai cambiare direzione. Neppure di un millimetro. Quindi la breve lezione di geometria, o per meglio dire suggestione geometrica, ci è stata utile per carpire subito il senso e l'anima più profonda della musica del gruppo pugliese. Una musica ben realizzata, come anche conferma le successive canzoni, quali "Collapse" o la bellissima "Our Rusted Ways" dove la new-wave di cui sopra si ibrida, ma solo un pochino, con influenze maggiormente dark e gotiche.
Sempre senza esagerare e, soprattutto, senza mai cambiare direzione, "Let Silence Begin" è un buon album che rende onore al proprio genere musicale di riferimento senza però mai innovarlo o, ancora meglio, metterlo in discussione. Insomma si è sempre un po' in una zona di confort da cui non ci si vuole schiodare perché ci si sta, dannatamente, bene. Perciò, al netto l'abbiamo detto della bontà del lavoro, ci saremmo aspettato qualche "cambio di marcia e direzione in più". Ma non si può pretendere troppo da una retta che vira verso l'infinito della new-wave no?
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