Sherpa TIGRIS & EUPHRATES 2018 - Stoner, Ambient

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Psichedelia, silenzi, distanze e riverberi: un ottimo lavoro degli Sherpa.

La citazione contenuta nel titolo è piuttosto esplicita: “Kim (((O)))” infatti richiama l’estetica cosmica e il suono ampio e al tempo stesso claustrofobico dei Sun O))), anche se gli arrangiamenti del brano non collimano con il metal a zero bpm della band americana. Semmai siamo dalle parti dei Soundgarden psichedelici di “Like a Suicide”, senza ovviamente la vocalità tiramolla di Chris Cornell ma con simile tensione in crescendo delle musiche, lì sul punto di squarciare le frequenze grazie a una reiterazione di riff molto efficaci. Insomma, gli Sherpa fanno cominciare questo loro nuovo album “Tigris & Euphrates” nel modo più denso e convincente possibile. La successiva “Creatures from Ur” prosegue su un tono diverso: sempre psichedelia, ma con una scansione ritmica e una vaga malinconia che lo mette più vicino a certe robe minimaliste degli Slint o del vasto scenario slowcore.

Considerando l’intera scaletta del disco, sembra dunque che gli Sherpa trovino maggiore confidenza e scioltezza d’esecuzione in sonorità morbide e notturne - il folk tutto silenzi, distanze e riverberi di “Equiseto”, per dire - anche se non mancano svisate stoner suonate con la classica cadenza rallentata e ben assestata (“Descent of Inanna to the Underworld”). Ottimo lavoro.

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La recensione TIGRIS & EUPHRATES di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-02-01 09:00:00

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