Gli Showbiz attingono a piene mani dalla tradizione, la scaraventano sui palchi dei pub del terzo millennio e ne traggono quattro tracce scatenatissime. Do the Rock’n’Roll!
A voler essere veloci-anzi-fulminei e comunque esaustivi come i loro quattro pezzi, si potrebbe aprire e chiudere la recensione di questo lavoro dei The Showbiz con il titolo stesso scelto dalla band: “Do the Rock’n’Roll”. È esattamente quello che accade in queste tracce: si fa del (robusto, sudato e sanissimo) rock’n’roll. Volutamente non c’è “puro” tra gli aggettivi suddetti, perché in realtà i nostri non restano tutti pettinati e ben vestiti sul palco a far vibrare i suoni per il semplice e danzante godimento del pubblico, ma con jeans logori e senza maglietta si tuffano nella mischia e fanno uno stage diving toccando e lasciandosi toccare da orde di punk, da unghiate hard rock e dalle strette di mano del buon vecchio zio blues ormai completamente ubriaco. Le contaminazioni non sono infatti sporadiche ma sono ben amalgamate, dando vita a un lavoro che si potrebbe definire old school in chiave moderna.
La contemporaneità di questo ep è “tradita” (ma in senso più che positivo) dalla tecnologia odierna che ha reso il suono più pulito di quanto non avveniva (per esigenze tecniche e in certi casi anche per scelta) con le registrazioni delle origini da cui queste musiche traggono più di qualche ispirazione. Con gli Showbiz possiamo quindi ascoltare bene la batteria pulsante, la frenesia delle linee di basso, l’energia dei riff di chitarra distorta e, ovviamente, la voce che sbraita due o tre strofe di testo ciclicamente ripetute (come tradizione vuole).
L’intro del primo brano, title-track del disco, è pura citazione della base portante del rock’n’roll classico, sporcato dalle evoluzioni/rivoluzioni che nei due decenni successivi ha apportato il punk (diciamo Chuck Berry che jamma con i Damned, per capirci). “You look so pretty” giunge come una conferma (qualora ve ne fosse bisogno) e non aggiunge o toglie nulla a quanto detto per il primo pezzo. La canzone che convince di più – e che obbliga a un pogo non più opzionale – è sicuramente la terza, “All the girls”: ironica, adrenalinica, martellante. Solo leggermente si rallenta con “Keep the joke”, come per riprendere un attimo fiato e riflettere sul fatto che sarà il caso di accorrere a uno dei live della band, perché è ovvio che questo è un genere che si esprime al meglio su di un palco. Sì, forse quattro tracce (e meno di dieci minuti d’ascolto) non bastano a completare il disegno ma abbiamo capito sicuramente la direzione che la band sta intraprendendo. La domanda è: riusciranno a far reggere questo potente assaggio d’adrenalina anche su lunga distanza? Lo scopriremo solo vivendo, intanto “Do the Rock and Roll” e stai senza pensieri.
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La recensione DO THE ROCK'N'ROLL di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-02-22 09:00:00
COMMENTI (1)
Woo, grande recensione, grazie e stay Tongue! :P