Meno ideologia, più groove
Batterista e percussionista, GiaGGio, si affaccia al mondo dell'elettronica nel lontano 2004 e dopo tre mini tour, di cui uno in Europa e uno negli Stati Uniti, pubblica nel 2018 il suo primo album "BAN FROM ALL AREAS". Il disco nasce dall'idea di distinguersi dalla classica idea del producer e dj che non ha nulla da dire nulla artisticamente, stereotipo, considerando soprattutto le produzioni attuali, un po' vecchio e inconsistente. Nonostante ciò, la idea di differenziarsi di GiaGGio viene proposta maggiormente nella scelta dei titoli piuttosto che nelle scelte artistiche, come per esempio il fatto di utilizzare sintetizzatori analogici vintage, ad oggi tornati "di moda" soprattutto nell'ambiente techno. Un segnale di rottura poteva essere per esempio evitare di seguire un trend e ricercare una via sperimentale
Fatte queste premesse, il discorso ideologico dell'artista minimizza in qualche modo l'aspetto pratico del disco che comunque si fa ascoltare. "BAN FROM ALL AREAS" propone trame elettroniche di matrice techno ed electro con intersezioni di elementi acustici come ad esempio in "Wrong Dresscode" dove la melodia registrata al piano viaggia al di sopra di una classica baseline Moog. Apporto consistente è stato fornito dalla produzione artistica degli ANUDO, la qualità dal punto di vista dell' ascolto è ineccepibile, le melodie hanno aria, le linee di basso risultano profonde. L'aspetto compositivo manca però un po' di originalità d a volte finisce per risultare ridondante e ripetitivo, riproponendo trame che si differenziano poco. Forse era il caso di lavorare meno da un punto di vista ideologico e maggiormente sul groove.
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La recensione BAN FROM ALL AREAS di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2018-10-01 00:00:00
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