Rambo
The Past Devours Everything 2018 - Punk, Noise, Hardcore

The Past Devours Everything
06/12/2018 - 09:00 Scritto da Davide Violante

La rivolta abrasiva del math-rock di "The Past Devours Everything" dei Rambo.

L’andamento di "White Riot" trova qualcosa di più abrasivo nel tumulto selvaggio di “Anger Son” rispetto al punk bruciante dei Clash degli esordi, in una distonia musicale dei Rambo appartenente al mondo dell’hard core d’avantgarde. Linea che prosegue nell’altrettanto destrutturante “Purification Song”, canzone che dal sovraccarico iniziale, si leviga almeno nel ritmo a momenti meno noise, senza tradire la provenienza stilistica dettata da band come i Lightning Bolt o i Don Caballero e mantenendo quella proverbiale avversione alla melodia che contraddistingue il trio lodigiano.

Un disastro sonoro sferzato spesso da riff classici provenienti anche dal blues e dal country, dove la voce scream e oi spezza ulteriormente la linearità delle canzoni stesse. È “Child-Conflict” difatti che certifica più di tutti il tratto più incisivo della band, dove le provocazioni anti-armoniche si riallineano all’idea nichilista del punk con il pezzo più diretto del repertorio. Diverso è il destino dei brani strumentali del disco, che a turno, come in un concept album, si susseguono in sperimentazioni dai ritmi sincopati e sgranati con la presenza di un cantato solo per mezzo di singhiozzi vocali, versi inconsulti e frasi ripetute, passando così da “Napalm” sino all’epilogo più circense di “Deadline Show”.

"The Past Devours Everything", come in un vortice sonoro da vaso di Pandora, esplora senza esclusione di colpi le inquietudini già sprigionate nella prima parte dell'album mediante la forza dell'ultima traccia punk del disco: “Primitive Aggression”. La chiusura si dirada in una più particolare “Wrathlord” soavemente accompagnata dal violino di Nicola Manzan, protagonista delle esperienze di Bologna ViolentaIl Teatro degli Orrori e Mezzosangue, intento a regalare un’atmosfera decisamente più pacata rispetto al resto dei brani presenti. Una riuscita che passa anche attraverso la presenza del sintetizzatore, in perfetto contrasto con la direzione artistica dei Rambo, incessantemente alla ricerca di un sound mai scontato e quasi esclusivamente legato  agli amanti del genere.

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