Riccardo Sinigallia
CIAO CUORE 2018 - Cantautoriale, Pop rock

CIAO CUORE

Adatto ai malinconici della vecchia guarda, a chi ha voglia di scavare nel profondo di ogni cosa per coglierne tutte le sfumature. Adatto ai giovanissimi, che forse hanno smarrito o non hanno mai posseduto il concetto di quale sia un modello ideale di cantautore in Italia.

Riccardo Sinigallia è un artista diviso in due. Una metà della sua anima da cantautore si è sempre nascosta dietro alle sue enormi qualità di producer che lo hanno portato negli anni a regalare al pubblico artisti importanti, dischi che rimarranno nel tempo. Nel 2016 è stato produttore e coautore di alcuni brani nel bellissimo disco d'esordio di Francesco Motta, "La fine dei vent'anni", e sappiamo tutti com'è andata. A distanza di quattro anni dal suo ultimo lavoro "Per Tutti", ecco che in Riccardo torna a riemergere quella metà della sua anima spesso sottovalutata, tenuta in considerazione forse troppo poco in un panorama musicale in cui il cantautorato sta modificando radicalmente i propri connotati, la propria scrittura, la propria attitudine. L'ingresso in Sugar e l'incontro con Caterina Caselli hanno portato al concepimento di "Ciao Cuore", un disco che può essere la conferma di quanto il talento artistico possa essere totalizzante, in grado investire e coinvolgere tutto e tutti.

Il disco è composto da nove tracce che si lasciano assaporare lentamente, con dolcezza. Sinigallia si dimostra un artigiano parsimonioso, attento a non appesantire troppo le canzoni e a modellarle nella maniera migliore possibile: l'intro di synth in apertura di "So delle cose che so" è l'antipasto sonoro perfetto di un meticoloso dosaggio degli ingredienti, che lasciano lentamente spazio alle note di un piano che entra in punta di piedi ad accompagnare un testo fatto di poche ma bellissime parole ("So delle cose che so/ che non ti posso spiegare/ perchè non esistono tutte le parole/ esistono solo il tempo e la distanza/ tra ciò che io so e tu dovrai"), firmate dal poeta Franco Buffoni. La seconda traccia, intitolata "Niente mi fa come mi fai tu" (con Adriano Viterbini alla chitarra) è tra le migliori del disco: una canzone d'amore sdolcinata e malinconica, di quelle che dovrebbero crearti imbarazzo mentre le canti ma che in realtà sono un colpo al cuore per testo, sonorità e melodia ("E so che può sembrarti stupido dirtelo suonando per anni a testa in giù").
"Bella quando vuoi" è il primo brano del disco che cambia registro con una sterzata netta, c'è un elegante Francesco Motta che suona la chitarra, ci sono echi del passato, delle canzoni di Fabi e di Gazzè che Sinigallia conosce bene, ci sono i falsetti e le sonorità di fine anni '70.

Ogni canzone è un personaggio, ogni personaggio racconta la sua storia attraverso la voce di Sinigallia in maniera dritta e sincera, come in "Backliner" e "Dudù", due novelle contemporanee costruite con sonorità modernissime. Senza accorgercene ci ritroviamo catapultati nella semi-ironia di "Le donne di destra" e l'abbraccio enorme e caloroso della title-track "Ciao Cuore", l'unico pezzo con un ritmo sinceramente radiofonico che, tuttavia, non suona affatto come qualcosa di scontato ("Torneranno i mostri ad abbracciarci e balleremo insieme"). Al momento più opportuno arriva il brano scritto a quattro mani con Valerio Mastrandrea, "Che male c'è", dedicata a Federico Aldrovrandi: testo e brano meravigliosi, chitarra e voce fuse in un'alchimia eccezionale, regalo un brano malinconico e doloroso, distorto come una notte in cui ci si trova a morire senza una ragione. "A cuor leggero" è l'altra canzone d'amore che chiude il cerchio arrivati ormai al tramonto, sempre romanticissimo ma con un retrogusto amaro.

"Ciao Cuore" rappresenta probabilmente il miglior disco di Riccardo Sinigallia come artista universale: in mezzo c'è tutta la sua esperienza, la sua sincerità, la sua saggezza sonora. Una gemma preziosa, di un'onestà intellettuale unica, che può ascoltare e apprezzare chiunque. Adatto ai malinconici della vecchia guarda, a chi ha voglia di scavare nel profondo di ogni cosa per coglierne tutte le sfumature. Adatto ai giovanissimi, che forse hanno smarrito o non hanno mai posseduto il concetto di quale sia un modello ideale di cantautore in Italia.

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