Un suono primordiale per una musica che denota personalità
Ensemble romano di sicuro interesse, quello dei Band made of sand, con due dischi all’attivo, “Superloser E.P.”, uscito nel Dicembre dello scorso anno, e “Voodoo Year”, di Settembre del 2018. Silvio Grillandi “SG” chitarre e voce, compositore dei brani dei BMoS, già con Brutopop, Assalti Frontali, Primati, Elisa “La Bruta” Abela, batteria e cori, Stefano ”golden boy” Tonazzi, basso e cori, sono i componenti stabili del gruppo. Ad essi si aggiungono i componenti esterni Fabio “Reeks” Recchia alle tastiere e agli effetti elettronici e il bluesman Tiedbelly.
“Voodoo Year”, va detto subito, è un album di grande impatto emozionale e sonoro. Ci stupiamo, mentre lo ascoltiamo, del livello di maturità artistica raggiunto dalla band. Esso denota una notevole assimilazione e l’approfondimento, da parte di ciascuno dei componenti i BMoS, di ben definite sonorità di matrice anglosassone, la capacità degli stessi di rielaborare quanto assorbito negli anni dalle molteplici influenze musicali, l’ottimo livello di traslazione su disco di un progetto artistico credibile e, crediamo, anche potenzialmente internazionale. Tredici brani per complessivi quarantacinque minuti di musica underground aggressiva, coinvolgente e suonata dai laziali con perizia, senza fronzoli e con grande vigore, l’album fa seguito, se ne accennava in apertura di articolo, al loro precedente ep “Superloser”, se possibile ancora più grezzo, primordiale e monolitico, otto pezzi di energia pura per un totale di poco meno di mezz’ora di musica. Suoni psichedelici e climi sotterranei, stoner, eock, il tutto impregnato di un blues sporco e dalle sonorità urticanti: sono questi gli ingredienti principali della ricetta Band made of sand. Ad ascoltarlo bene, peraltro, “Voodoo Year” è anche elettronica ben dosata, voci cupe e cavernose e una personalità artistica di tutto rispetto. Ne suggeriamo vivamente l’ascolto.
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La recensione Voodoo Year di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2018-10-23 00:00:00
COMMENTI (2)
Volevo dire, sono d'accordo, disco che spacca, pero' non me li chiama' "laziali" per favore
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