Gli Affranti si definiscono 'hardcore punk', anche se la definizione sembra un tantino limitante.
Certo, l'impatto sonoro c'è tutto, con le chitarre che rumoreggiano in abbontanza, mentre basso e batteria battono il ritmo con decisione; ma già il cantato, per il suo frequente esprimersi a ridosso di un recitato vicino a quello di un Clementi (Massimo Volume) dà ai pezzi qualcosa di diverso. Certo, velocità, compattezza e concisione sono la norma, ma l'andatura spesso 'a strappi', con i suoi repentini cambi di ritmo conferisce ai pezzi un che di inaspettato, una lieve patina di imprevedibilità.
Insomma, siamo più vicini a un 'post-hardcore' in stile Fugazi, pur non raggiugendone le vette, che non al punk hardcore tutto 'velocità e rumore' dei Bad Religion.
A ciò si aggiungano dei testi, che pur non fulminanti, riescono ad evitare certe banalizzazioni sociologiche tipiche del genere, concentrandosi piuttosto sui rapporti interpersonali e sull'introspezione.
Da ricordare infine le tre "Vibrazioni", intermezzi all'insegna di recitazione strumenti 'classici'.
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La recensione Lontano da qui di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2005-05-30 00:00:00
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