Un pop-folk leggero e dolceamaro che non azzarda abbastanza per smarcarsi da certi standard melodici un tantino convenzionali e ammiccanti.
Lo spoken word della title track, appena adagiato dentro un delicato infuso melodico, introduce un breve rosario di brani altrettanto delicati, per liriche e arrangiamenti, in continua oscillazione tra introspezione e osservazione della realtà.
Quello del duo piacentino è un pop leggero e dolcemaro che, sì, sa giocare garbatamente con il folk e con certo indie pop all’italiana ma che forse non azzarda quanto dovrebbe per smarcarsi da certi standard melodici un tantino convenzionali: se il lavoro alle chitarre e mandolino di Pietro Malacarne e quello agli archi di Elena Brianzi risultano tutto sommato concilianti e funzionali (qua e là fa persino capolino il fantasma di Damien Rice) il loro uso delle voci sembra, al contrario, inseguire traiettorie forse un po’ troppo ammiccanti, soprattutto il cantato Malika Ayane-oriented della rappresentanza femminile del duo.
Insomma, qualche ben assestato “strappo alla regola” (e, aggiungo, qualche grammo di romanticismo in meno) non avrebbe potuto che far del bene a un lavoro che anche dinamicamente riesce a dispensare le trovate migliori proprio laddove le increspature melodiche, ritmiche e umorali si fanno più pronunciate (quella “I Miei Polsi” che, non a caso, risulta essere il brano migliore del lotto).
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La recensione Due (EP) di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-04-03 10:12:00
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