Dopo un silenzio durato diversi anni i siracusani Loners tornano a farsi sentire con un album composto da dieci inediti: "If I Only Could".
Il disco si apre con un inno all’invidia, "Envy", caratterizzato da un riff della chitarra elettrica che lascia presto spazio ad un accordo in levare (di mi maggiore) sul quale è costruita la quasi totalità del brano. Sin dalla prima traccia veniamo catapultati nell’America degli anni Sessanta di Neil Young e Stephen Stills, le cui sonorità riecheggiano con forza nel disco. Il tutto viene poi arricchito da riff blues e rinfrescato da accenni soul-pop e funk. Il talento della band è innegabile ed evidente, come è dimostrato dalle strutture armoniche complesse e dagli assoli strumentali virtuosistici che costellano i diversi brani. Il tutto viene poi valorizzato dalla voce di Salvo Rizzuto, con il suo timbro d’altri tempi, caldo e graffiante, che dà il suo meglio nel brano "Need A Miracle". Le prime cinque canzoni, caratterizzate da ritmi incalzanti e frenetici, lasciano poi spazio a brani dai battiti distesi ("I’ll Die For You", "Need A Miracle", "Stay With Me"), ma non per questo meno coinvolgenti. Il tutto si conclude con "You", la vera perla del disco, una sorta di ballata rock che ci saluta con l’ennesimo assolo della chitarra elettrica, quasi a chiudere il cerchio iniziato con il riff iniziale di "Envy".
Con "If I Only Could" i Loners riconfermano il loro talento e la loro classe. Chapeau!
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