Lasciatevi cullare dalle onde dolci e profonde dei Kasmata
Sì, ci è piaciuto proprio. "Asteroidi", fin dal primo pezzo, è un disco proprio bello, profondo e tutto da esplorare come il fondale oceanico. I Kasmata da Torino realizzano un lavoro che "gioca" su un registro cantautorale medio-alto, virato ad una malinconia "blu di Prussia" che ben si sposa con argomenti che vanno dalla solitudine personale, dall'abbandono di un amore fino ai grandi mammiferi del mare. Musicalmente parlando ci troviamo di fronte ad una sorta di riproposizione delle sonorità che erano in moda tra il 2009 e il 2010, ovvero un tipo di cantautorato che rende omaggio sia ai grandi maestri degli anni Settanta sia ai "giovani cannibali" dei Novanta.
Ed ecco allora che pezzi come "La sposa del mare", la seconda canzone (la nostra preferita di tutto "Asteroidi") si segnalano per la grande eleganza e la grande significanza del testo. Certo, forse non a tutti potrebbero piacere i Kasmata, alle volte troppo "fortemente poetici" per risultare contemporanei in un mondo musicale, com'è quello odierno, "dove il piccolo e domestico" funziona e dove "la poesia e i piani lunghi" invece paiono essere stati abbandonati. Eppure no, i Kasmata, fondamentalmente delle "creature degli abissi", non ci stanno e non accettano queste mode "terrestri". Per quanto motivo fanno l'unica scelta saggia per loro: vanno ancora più nel profondo, fin che la luce del sole è solo un ricordo e per questo, può scaldare ancora più fortemente i nostri poveri cuori. E per capire meglio questa frase andate subito ad ascoltarvi "Cora.
---
La recensione Asteroidi di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-03-24 11:00:30
COMMENTI