Quello della band milanese non è un vero e proprio esordio discografico; infatti con il nome di Suburbia era uscito il disco "La tua spesa falla qui". Un cavillo legale con un'emittente radiofonica, che passa un programma omonimo all'ex nome del gruppo, ha però reso travagliata la storia di quel bel disco.
C'è voluto pero' ben altro per scoraggiarli; il trio si trasforma in quartetto e torna in studio, per registrare, sotto la sapiente ala di Lele Battista (La Sintesi) e dare alle stampe questo album omonimo, che è un po' la sorpresa pop dell'anno. Suonato molto bene e disegnato nelle atmosfere da Max Felsani, l'Elvis Costello di Milano.
Max è un personaggio davvero originale ed atipico; un precursore, a modo suo. Vestiva da indie in tempi insospettabili, quando una cravatta arancione su una giacca scura ed un pantalone rosso non davano ancora un senso di serenità; e quando saltare ad un metro da terra da un palco era prerogativa degli idoli del sex'n'roll. In questo disco però dimostra una maturità artistica e compositiva davvero notevole, sfornando brani molto intensi come "Il resto è tutto uguale" o "Portami lontano" e alternandoli ad episodi di sano rock'n'roll affermando che "Il rock'n'roll ti manda in gol".
Storie sentimentali, sogni, ironia, desideri ed anche una cover di Adriano Celentano: quella "Svalutation" ripescata, ahinoi, al momento giusto.
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La recensione s/t di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2005-05-30 00:00:00
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