Con la sua ultima opera, "Non voglio essere normale", il cantautore toscano Stefano Nottoli ci regala una lezione di semplicità. Il disco, lontano da complesse strutture musicali e testi impegnati, offre dei piccoli quadretti di vita quotidiana che variano di brano in brano. Si passa così dalla descrizione della spontaneità propria di un bambino intento a giocare ("Giorgio"), alle fughe d’amore in motorino per raggiungere la dolce metà ("Ho preso il motorino di mio nonno"). L’album è poi pervaso da un senso di nostalgia evocata dal ricordo della bellezza dei tempi passati, qui rappresentata dai film di Alberto Sordi e dall'eleganza delle automobili degli anni Settanta ("Salvo solo le automobili anni ’70").
Il cantautorato pop di Stefano Nottoli si lascia contaminare da piccole incursioni elettroniche- qui rappresentate da synth, chitarra elettrica e tastiere- che rendono palese il richiamo a Lucio Battisti. Tuttavia, rispetto alle complesse stratificazioni sonore del grande cantautore, viene qui preferita la via dell'essenzialità musicale. Il disco procede gradevolmente fino alla fine, nonostante pecchi talvolta di originalità, elemento questo che ne limita inevitabilmente il potenziale. Nel complesso, comunque, si tratta di un buon ascolto.
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