Questo "Manuale audiofonico" lavora fortemente sulle suggestioni, basandosi su sonorità rarefatte ed evocative. Luca Sciarretta, ovvero chi sta dietro al progetto Le Glabre, accosta suoni ripetitivi, alienanti, con il preciso scopo di creare da zero sensazioni visive. L’impatto immediato è quello di sensazioni stranianti, che portano l’ascoltatore in situazioni di tensione, di crescente apprensione. Questo, almeno, è quanto emerge dall’ascolto del primo brano, che, attraverso un uso ossessivo del piano e di suoni stridenti, riesce a ricreare atmosfere che ricordano, con le debite misure, il Bernard Herrmann hitchcockiano de “Gli Uccelli”. Simili le sensazioni create nel secondo brano, anche se, in questo caso, la reiterazione del meccanismo presentato nel pezzo precedente arriva ad essere quasi stucchevole e l’introduzione della chitarra non è sufficiente a smarcare pienamente la traccia dall’incipit del disco.
I rimanenti tre pezzi, purtroppo, segnano un’ulteriore involuzione: le intuizioni presenti nel primo brano vengono completamente accantonate, con un cambio di registro che pone la chitarra in primo piano. Il risultato è un suono che perde di compattezza, non riuscendo più a convogliare unitariamente le suggestioni dell’ascoltatore.
In conclusione, nel lavoro si scorgono delle potenzialità indubbie, che sarebbero senz’altro maggiormente valorizzate se accostate ad una componente video. Tuttavia, nel complesso, il disco non convince, perdendo per strada quanto di buono dimostrato nel primo, validissimo pezzo.
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La recensione Manuale audiofonico sull’assenza di senno di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2005-06-08 00:00:00
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