Ritornano, a distanza di due anni dal precedente "Abuse", i torinesi Sickhead, con questo nuovo "Far From My Eyes: Sweet Landscapes Of Apocalypse". Le sonorità sono rimaste sostanzialmente immutate, basandosi sempre sulla parte più trash del nu-metal, con cantato in growl e riffoni che a sentirli sembra quasi di tornare indietro nel tempo, e condendo il tutto con una sana attitudine HC (“Zero”) che comunque non fa il verso alle odierne produzioni d’oltreoceano. La proposta quindi, vistane anche la stabilità stilistica, si orienta sempre decisa a chi ha apprezzato i Sepultura o comunque le correnti del nu-metal che si sono mosse in direzioni simili.
Il disco in sé riesce ad essere abbastanza vario da non pesare ad ascolti ripetuti, e la realizzazione è al solito molto curata. I brani, tutti in inglese tranne un’eccezione, presentano buone dinamiche e spunti piacevoli. Tuttavia nel complesso si ha una insoddisfacente sensazione di stasi. Se anche il risultato non mancherà di farsi apprezzare dai fan del genere, non si intravedono novità di rilievo, e le sonorità stesse rischiano di portarsi dietro quella spiacevole patina da “moda appena finita”, che non influisce in alcun modo sul giudizio ma che si nota comunque. Inoltre il tutto si lascia alle spalle con troppa facilità.
I Sickhead ottengono quindi una riconferma del loro valore nel genere. Ma per stappare lo spumante aspettiamo ancora.
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