Michelangelo Romagnuolo riporta il Molise sulla cartina musicale dello Stivale
Non vorrei fare dell’ironia facile ma, effettivamente, emergere con la musica in una regione come il Molise non dev’essere semplice. Michelangelo Romagnuolo, giovane rapper classe 1996, nonostante la giovane età, può vantare un fervido passato alle spalle, una volta trasferitosi a Bologna -Location sicuramente più consona per produrre canzoni- ha abbandonato il nome che lo ha accompagnato sino ad ora, Big Roma, per passare all’attuale I Am Michelangelo. Un titolo Forse un po’ troppo amletico.
“I am” - l suo primo album ufficiale, anticipato da “Pepite”, singolo dal ritmo quasi dance- è una buona prova che lascia trasparire ingegno e particolarità, ma anche qualche limite.
Il disco, pur vertendo principalmente intorno a delle sonorità trap, è contraddistinto da un’attitudine old school alla “rappata”, quasi hardcore, vagamente alla Kaos One. Questa dicotomia, punto di forza dell’album, rivela anche delle piccole incongruenze: la propensione quasi psicoanalitica allo storytelling e le aspirazioni dichiaratamente cantautoriali vanno, di volta in volta, a cozzare con l’ottusa, seppur ammirevole, ostinazione a voler chiudere ogni strofa con una punch line ad effetto.
Il risultato è un disco dalle sonorità moderne ma dallo spirito old, introspettivo e tamarro allo stesso tempo, un po’ dark, se dovessi fare un paragone con un autore coevo parlerei dell’ultimo disco di Merio. Ma Michelangelo non ha ancora raggiunto l’autorevolezza e la padronanza del rapper bresciano, il giudizio su un Ep ridotto e più selezionato sarebbe stato migliore, ciò nonostante, vista anche la giovane età, attendiamo curiosi una seconda prova.
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La recensione I am di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-03-08 15:00:00
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