A metà strada tra l’attitudine hardcore della prima scena romana e gli incastri tecnici e ad effetto delle Sacre Scuole. In un’unica parola: credibile.
“Armata del Tronto” è il primo album dell’omonima crew edito per l’etichetta marchigiana Costa Klan. Ancor prima di dilungarmi nella recensione di questo disco vorrei momentaneamente soffermarmi sulla scena di questa regione, della quale molti ignorano anche il capoluogo. Lontana dalle rotte mondane delle grandi città, sulla scia del proprio local hero, Claver Gold, nelle Marche sembra ancor possibile un rap che, seppur riadattato ai tempi correnti, non esisterei a definire underground.
È il caso anche dell’ADT, un ensemble di quattro Mc della zona, una storia di profonda amicizia ancor prima che musicale. Quando Anter, Ase, Siero, Sputo decidono di unire le proprie forze possono già vantare percorsi artistici e stili ben delineati, differenti. Scrivere un album in cui entrambi fossero presenti contemporaneamente in tutte le canzoni non è certamente impresa da poco. Una delle dodici tracce dell’album s’intitola ”Cinque Punte” ma, a mio avviso, lo schieramento della formazione ascolana può constare di quattro attaccanti ed un regista. Comunque votati all’attacco.
Fondamentale, infatti, la figura di TalcBeats, producer del gruppo, che non si è limitato a comporre basi che potessero amalgamare coerentemente una complessità lirica così eterogenea ma ha letteralmente cesellato il sound su ogni strofa del rispettivo Mc esaltandone flow e metrica. La competizione interna, inoltre, come in ogni squadra che si rispetti, ha esaltato gli interpreti contribuendo alla riuscita dell’album che pullula di punch line sorprendenti, a metà strada tra l’attitudine hardcore della prima scena romana e gli incastri tecnici e ad effetto delle Sacre Scuole.
In un’unica parola: credibile.
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La recensione Armata del Tronto di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-04-09 17:42:00
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