Di gruppi così, in Italia, me ne figuro a migliaia. Rischi di restare anonimo, se sei bravino ma indugi in sella alla lunga onda Verdena. Questa formazione umbra (pollice su per aver scelto Psiche senza cappa …), propone un noise rock scarno, polveroso, apprezzabile quando ripiega cupo e romantico, assai meno laddove squarci rabbiosi spediscono dritti ai più celebrati colleghi bergamaschi. Spunti interessanti non mancano, specie nell'attitudine anti-ritornello melenso a privilegiare soluzioni strumentali nel corso o sul finire dei pezzi. In tal senso, mi limito a salvarne due su quattro, ovvero "Sfera" e "L'ultima promessa" dai buoni intrecci melodici e sofferto assolo finale. Poco d'aggiungere, se non l'augurio di accellerare un processo sverdenizzante perché la stoffa c'è.
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La recensione demo di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2005-06-21 00:00:00
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