Luca Nardo da Paullo, alias Trillo, sprizza simpatia immediata. Aspetto mite e un amore viscerale per la chitarra in ogni sua deriva blues, hard ‘n heavy. Immagino che a un certo punto, scimmiottare riff dei vari Malmsteen, Vai, Satriani, non gli sia bastato più. Un vicolo cieco, probabilmente. E allora? Elettronica a go-go. Appronta uno studio casalingo e concepisce una formula singolare e sbarazzina, dignitosa ma sempre sul filo di un virtuoso divertissement, o se credete cazzeggio d’autore. Trillo nasce chitarrista, dunque non stupiamoci d’una tecnologia impiegata in modo furbastro e spesso becero, alla luce del fatto, poi, che oggigiorno chiunque può produrre musica con un minimo di mestiere e un sequencer tra le mani. Resta tuttavia indiscutibile, senza farci strappare i capelli, quest’abilità di coniugare una vasta gamma di manipolazioni a trame arroventate e assoli chilometrici. E se alcuni sono così supersonici da lasciare il sospetto di un padre putativo campionato, amen. In caso contrario, chapeau.
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La recensione Trillo Experiences di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2005-06-22 00:00:00
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