Delizioso, questo "Major attention deficit disorder demo". I voice of Harold mostrano un’accattivante dimestichezza nel comporre un sound energico, melodie agili e un arrangiamento intelligente in un unicum immediatamente efficace. Forse più vicini a un certo tipo di pop sofisticato che all’irruenza del rock in tutte le sue complicate declinazioni, alternano brani più serrati a malinconiche ballate che ricordano sia la grazia problematica di certe reginette indie (Juliana Hatfield, per tutte), sia un certo tipo di malata sonnolenza Hole style (soprattutto la bellissima “Start”, sommessa, intensa, femminile).
Provo meno simpatia per i brani nati sotto il segno del “singolo”: “Drowning”, interessante ma forse un po’ troppo “canzoncina”, e “Dud”, dalle strofe impeccabili ma dal ritornello avvitato su uno spensierato “lalalalalalala” che trovo melodicamente un po’ fiacco e concettualmente molto antipatico (ammetto una mia personalissima riserva: odio i “significanti senza significato”). Mi piace non poco, invece, “State of mind recommended: patience”, nervoso e originale connubio di obliquità e immediatezza, così come ascolto volentieri l’ipnotica “Zhen”, cullata in grembo a una “chitarra-flauto magico”, sensualissima ed incessante.
Tenendo conto del fatto che normalmente il palco restituisce ai gruppi quel surplus di impatto spesso sacrificato in fase di registrazione, sarei curiosa di ascoltare la band anche dal vivo. Ho l’impressione che non resterei delusa.
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La recensione Major attention deficit disorder demo di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2005-06-03 00:00:00
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