Il giovane rapper pugliese esordisce con un EP dal mood pacato, con qualche guizzo interessante e qualche acerbità
Non è il primo disco trap che in questi mesi ci arriva dalla Puglia e in particolare dalla scuderia Top Records (cfr. Titolo di Shaka, con diversi feat di Wonka, ma anche ElleBlack); segno che c'è una scena di ragazzi che sta crescendo, in una regione per ora abbastanza fuori dal giro della "nuova scuola" del rap italiano, con una certa coerenza di sound e tematiche tutto sommato riconoscibile. Certo, né le produzioni né le liriche o le voci sembrano, al momento, distinguersi particolarmente dalle tantissime produzioni rap che affollano il panorama italiano degli ultimi anni. Wonka però, pur senza stupire, lavora con costanza su un mood ben preciso, quello che nella stessa presentazione del disco è proposto come ‘lounge trap’. Al di là del valore delle definizioni, effettivamente i 5 brani di ‘Veni, Vidi, Vici’ giocano su atmosfere rilassate, senza quasi mai premere sull’acceleratore ma puntando su suoni morbidi come quelli del piano (La fabbrica di rime). Spingono un po' di più gli ultimi due brani della cinquina, ’Sogni dolci’ e 'Tarantelle' che, con la ripresa di alcune sonorità della musica popolare del meridione nel beat, è forse la trovata più interessante dell'EP. Dal canto loro, le linee vocali giocano parecchio con melodie e ritornelli canticchiabili, nello stile ormai consolidato della trap italiana nel suo versante più pop (’Sogni dolci’), e funzionano bene sotto questo profilo. Se non nelle sue barre, c'è però ancora il segno di una certa immaturità proprio nella vocalità del rapper, non aiutata da una produzione meno funzionale sulla resa della voce che dei beat. C'è quindi ancora un po' di lavoro da fare, partendo però da una base che, anche se a piccole dosi, inizia a disegnare con chiarezza la personalità di Wonka.
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La recensione Veni,Vidi, Vici di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-07-23 23:41:19
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