Care e vecchie sonorità inseguendo il mito, irraggiungibile, di Johnny Cash
"The Ballad of Buster Scruggs" su Netflix l'abbiamo vista tutti no? Benissimo, questa compilation, intitolata "Hole in My Bucket" è un buon esempio di cosa voglia dire "inseguire un mito, a tutti i costi, senza bene riuscirci". Il mito in questione, oltre a quello general generico della frontiera, del vecchio e fottuto West, è, ovviamente, quello di Johnny Cash (non siamo così timidi da non dirvi l'ovvio, suvvia). Ora quando si insegue un mito, o un obiettivo, non fa differenza, la vera domanda da porsi è la seguente: ce l'avranno fatta i nostri o no? La risposta, la pronta risposta, piuttosto scontata è un sonoro no, ma con un sacco di distinguo. Già perché la compilation, anche se soffre di un livello di registrazione non certo eccellente, non è un cattivo lavoro ma non è neppure illuminata da chissà quale stile, anche e soprattutto a livello compositivo. Per alcuni "episodi" davvero ben fatti, stiamo parlando di "South Dakota Highway" di Iacopo Fedi & The Family Bones, ve ne sono altri, e sono la maggioranza, dove non c'è tutta questa ispirazione e dove il manierismo, neppure troppo ben rifinito, la fa da padrone. Quindi questa serie di ballate, lo avete capito, non ci hanno proprio convinto fino in fondo. Peccato perché quando si tratta di Far West, che si tratti dei fratelli Cohen o di Red Dead Redemption 2 di Rockstar, noi di Rockit siamo sempre i primi ad essere interessati!
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La recensione Hole In My Bucket di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-04-12 08:20:59
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