Alex Michielin, Mauro Serafin e Antonio Cettolin, ovvero i Frammenti [di specchio] non sono certo dei novellini delle scene musicali eppure questo nuovo loro album, "Istantanee", ha un grande pregio: ovvero suona fresco e leggero come un esordio. Eppure non siamo di fronte ad un esordio dato che i nostri, sia a livello di singoli che a livello di gruppo, hanno già avuto numerose esperienze pregresse. Eppure basta ascoltare, e lasciarsi travolgere dal ritmo, di "Armonia", il primo pezzo di questo nuovo disco, per sentire tutta la loro carica di novità. Una carica, si badi bene, che è sì fresca e limpida ma difetta in più punti. Se infatti le parti migliori di "Istantanee" ricordano un po' gli album del primo Neffa post-Messaggeri della Dopa o, se si vuole, gli Aeroplanitaliani più dance, a livello general generico la prova della band veneta non convince alla lunga distanza. I momenti di pop-rap, su sottofondo simil-disco, di "Possibile", ad esempio, la seconda traccia, sono un passaggio a vuoto che non ci si aspetterebbe da "musicanti" così tanti esperti. Eppure la sensazione di essere su delle vere e proprie montagne russe della musica si potrarrà per tutto il disco, più con discese che con ripide salite per altro. Eppure, nonostante una qualità di scrittura non di livello, il groove c'è e vi sono parti veramente "che si lasciano ballare" alla grande. Insomma se gli esordi stanno sempre simpatici per chi è da un pezzo sulle scene ci si aspetta un po' meno di furore giovanile e un po' di più di accortezza: perché poi "i colpi della strega" sono sempre dietro l'angolo no?
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