I crampo eighteen offrono una breve fuga psichedelica che crea subito dipendenza.
Siete pronti a farvi ipnotizzare dalla musica di Nino Colaianni? In poco meno di mezz'ora l'ex That's All Folk riesce a catturare all'interno del suo profondo e misterioso giardino psichedelico, con sei brani dai ritmi lenti e cadenzati che danzeranno nelle vostre orecchie come un pendolo di Chevreul.
Colaianni comunque dimostra tutta la sua esperienza con un album che ti risucchia e ti risputa fuori anche fin troppo velocemente. Sin da subito crea un'atmosfera confortante ma allo stesso tempo disturbante, grazie al primo brano, "Keep rollin'", che come una sigla ti introduce al suo mondo (la similitidine seriale è probabilmente suggerita anche dall'abbastanza evidente somiglianza con la bellissima sigla della serie TV "Vikings", "If I Had a Heart" di Fever Ray).
Il secondo lavoro solista dell'artista barese continua comunque imperterrito, cadenzato e mai affrettato, incupito maggiormente dalla sua voce, elemento nuovo in questo progetto, che con un timbro quasi nasale e filtrato da spessi riverberi dà un senso di esperienza extraplanare, rendendo "Monkey Garden" l'album perfetto per un breve fuga dalla realtà per perdersi nei propri pensieri.
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La recensione Monkey Garden di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-02-12 09:00:00
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