Quarta Parete Quarta parete 1999 - New-Wave, Elettronica, Alternativo

Quarta parete precedente precedente

Hanno vinto Arezzo Wave e il premio Città di Recanati per la canzone d'autore. Hanno talento e fascino. Le loro esibizioni live “sono come un video-clip dal vivo”. Immaginando una scala a pioli i loro testi sono uno, due, tre gradini da terra. E se ci sali, ti accorgi che la scala non ha appoggi. Non è facile stare in equilibrio lassù. Però inebria. Ha qualcosa di dannato e perduto, di certo poetico. “vivo nel potenziale/ nella mancanza/ nell'attendere/ una tensione/un embrione/ desiderare”. Sono i Quarta Parete. Da Bari. Chitarra basso e batteria, fluidi e sbilenchi, a loro modo perfetti nel seguire i capricci e gli scarti vocali dei 2 bravissimi front-man: Fabrizio e Roberta. Mi rendo conto che sto trattando questo cd come se fosse un live, e in un certo senso lo è. Davvero. Nel senso che è così visionario da superare la fisicità dell'artefatto cd per aprirsi su soffitte di fiammeggianti misteri. Già. Immagini forti e delicate, come un carillon sanguinario dimenticato in qualche angolo, che si copre di polvere nell'attesa della prossima vittima. Una voce maschile che rincorre una voce femminile, o viceversa. In bilico tra recita, lamento e filastrocca. Chitarre noise in evidenza (vedasi in Collassando ) e basso e batteria tra il martellante e il suadente. Non mancano campioni ed effetti voce. Che paragoni potrei tirarvi in ballo? Parlando della loro esibizione ad Arezzo Wave, avevo citato la visionarietà di Tim Burton e usato termini come “dark noir psichedelico”. In linea di massima la definizione può reggere. Anche se ascoltando il cd, viene facile l'accostamento anche con alcuna teatralità in stile CCCP (lampante in tutto e per tutto, quasi troppo direi, in La chimica è vita ). Non male anche le nevrosi della traccia nascosta e di Ai cari genitori (molto “electro art acustic”…). Un lavoro piacevolmente raccolto su stesso, quindi. Una mezz'ora abbondante di assaggio della grazia dei Quarta Parete. In attesa che il loro teatrino malconcio giunga dalle vostre parti, l'ultima parola la lascio a loro: “I testi delle canzoni parlano di noi, dei nostri moti d'animo, del nostro sentimento quando è piccolino e ci vergognamo di raccontarlo. Allora lo urliamo forte e lo ostentiamo.”. Con un augurio: che ci siano ancora cuori così sensibili da venirne affascinati
Splendidamente curate registrazione e grafica del cd.

---
La recensione Quarta parete di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 1999-10-15 00:00:00

COMMENTI

Aggiungi un commento Cita l'autore avvisami se ci sono nuovi messaggi in questa discussione Invia