Pulizia del suono e pulizia della voce: alle volte troppo candore ma "Terre lontane" ci convince. Senza entusiasmarci chiaro
Sì, certo, Fiorella Mannoia in salsa jazzy. E con questa frase ci siamo subito tolti di mezzo il "boss di fine livello" per analizzare "Terre lontane" di Claudia Giulietti che con la cantautrice romana ha in comune non soltanto la voce, con venature timbriche davvero molto similari, ma anche una medesima ispirazione nell'interpretazione e nel "portare la parola in musica" di sicuro livello. Ma, in pezzi come "Indirizzi irregolari", per altro la nostra canzone preferita, c'è anche di più. per esempio c'è una selezione e una cura dei suoni di ottimo livello, arrangiamenti classicheggianti ma sempre di gusto e, insomma, una certa eleganza che avvolge tutto il disco. Inoltre, cosa per noi decisiva nel dare un giudizio all'album nella sua interezza, Claudia Giulietti, al contrario di Mannoia, scrive i testi che canta. Il che fa una bella differenza. Tuttavia, proprio a partire dai testi, si possono ravvisare anche delle battute a vuoto da parte della cantautrice di Asti. Infatti i testi sono un po' troppo di maniera e non rimangono mai in testa (di cosa parlano, veramente, le canzoni del disco?) e, alla lunga, specialmente in "Cercandomi", una certa sensazione di "già sentito/già visto" inizia ad incombere nell'ascoltatore. Insomma a conti fatti un buon disco questo "Terre lontane" di Claudia Giulietti ma di certo non siamo di fronte ad un gran disco. Di grande, qui, c'è la perfetta dizione di Giulietti. Veramente molto brava in tal senso.
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La recensione Terre lontane di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-04-21 08:21:04
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