In tempi di egemonia del rap, pare che per l'hip hop strettamente inteso ci sia sempre meno attenzione, salvo eccezioni, in tutto lo stivale. E giusto sopra i suoi confini? Non ci sentiamo di poter parlare della scena rap del Canton Ticino in toto e cerchiamo di evitare generalizzazioni superficiali, tipo quella che lontano dai grossi centri urbani la musica è indietro di dieci anni; però si può dire che questo secondo album di Saymo e soci ci consegna direttamente dalla Svizzera italiana un'istantanea di una scena in cui l’hip hop inteso in un certo modo è abbastanza in salute da dare vita a prodotti di qualità come questo “Versi&lettere”. Con “inteso in un certo modo” intendiamo che il riferimento principale delle x canzoni sembra essere il rap hardcore che andava forte, nell’allora microcosmo del rap italiano, a cavallo fra anni 90 e 2000, quello, per intenderci, dei Colle der Fomento o Cor Veleno. Beat fatti di campionati strumentali, bpm mediamente elevati a fare da binario, dritto dritto, per strofe tecniche, metriche serrate e sfoggio di flow. Praticamente il contrario del rap di oggi. Quello che conta, però, è che Saymo, Dok e gli altri ospiti hanno tutto quello che serve per fare la loro figura in questo gioco con rime interessanti, relativamente “colte” ma dirette, e la giusta dose di tecnica. Ad approfondire e contemporaneamente dare respiro alla narrazione ci sono skit tratti da film e tv, inseriti nei brani (’Tradizione’) o protagonisti di tracce a sé stanti tipo la bizzarra ’W il corpo “Skeet”’ cui i cori del sergente Hartmann di Full Metal Jacket sono sovrapposti a una strumentale sirtaki-style. Se vi piace lo stile hardcore, versi e lettere è un disco a cui dare una chance non solo perché è scritto e realizzato bene, ma anche perché ci dà l’occasione di lanciare uno sguardo su una scena locale diversa da quelle che frequentiamo abitualmente, con una storia a sè che in parte il disco prova a raccontare, per esempio con il ritornello di ’Tradizione’ che cita i dischi rap ticinesi che hanno “cresciuto” Saymo, Caveman e Dok.
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