La prima cosa che si nota in questo primo singolo dei Quintorigo é la strumentazione utilizzata: violino, violoncello, contrabbasso e sax. Ma dove sono le chitarre e la batteria? Non ci sono, e il bello é che per una volta non se ne sente affatto la mancanza!
Questa in sostanza e' l'originalita' della loro proposta: fare musica pop con strumenti legati prevalentemente alla classica. Il risultato é a nostro avviso esaltante: la prima versione della title-track e' caratterizzata da un ritmo serrato e da incredibili evoluzioni vocali, che sfociano in un travolgente coro modello gospel, ripreso anche nella terza traccia. Nella 'vocal drum slow dub version', invece, il ritmo é molto rallentato, tanto che sembra trattarsi di una canzone diversa. Si può così seguirne meglio il testo, molto più profondo di quanto possa sembrare da un ascolto superficiale ("...Madonne che si mettono a piangere, ci crederoòsoltanto quando le vedro' ridere"). La voce di John De Leo é semplicemente stupefacente, calda e al tempo stesso estremamente tecnica, tanto che anche quella che sembra una batteria elettronica in realtà é frutto delle sue corde vocali, e i musicisti non sono certo da meno. A chiudere il tutto c'e' una splendida cover di "Purple haze": sembra impossibile pensare di rifare un pezzo di Hendrix senza chitarre, ma ancora una volta i romagnoli sono in grado di stupirci, proponendone una versione indimenticabile.
In quanto primi classificati all'Accademia della Canzone di Sanremo, i ragazzi avranno l'occasione di partecipare al Festival l'anno prossimo. La nostra speranza e che il grande pubblico per una volta sia in grado di apprezzare una proposta così innovativa e di qualità.
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La recensione Kristo, sì! (single) di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 1999-10-11 00:00:00
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