Un viaggio alla ricerca del proprio posto nel mondo
Il cantautore polistrumentista Max Dedo ritorna con il suo terzo album da solista, "Un Posto Vero", rilasciato per Universal Music. Nelle undici tracce che lo vanno a comporre, il cantante ci guida in un viaggio, progettato nei suoi più piccoli particolari, alla ricerca di un posto migliore.
Accompagnati dall'elettronica e dalla chitarra veniamo subito proiettati nella fase di preparazione del viaggio con "Ipocondria Asintomatica" e i suoi consigli, quasi materni, che ci invitano a non scordarci gli analgesici, ad assumere dei multivitaminici per non svenire, esortandoci infine ad integrare il fosforo per evitare condizioni di stress psicofisico. Il vero viaggio arriva all’altezza del secondo brano, "Un Posto Vero", nel quale i battiti si alzano evocando musicalmente l'adrenalina che accompagna una grande partenza e la successiva difficoltà nel lasciare le proprie abitudini alle spalle per adottarne di nuove. Nel brano che segue, "Non Ne Posso Più", emerge la consapevolezza di quanto la vita di tutti i giorni sia facile, con le sue regole consolidate e le sue comodità, e di quanto nocivi e noiosi siano i discorsi della maggior parte delle persone che ci circondano. Ad arricchire la canzone troviamo la voce di Max Gazzé, artista con il quale Max Dedo ha collaborato più volte nel corso della sua carriera. A metà viaggio, con "Inverno Maledetto", l'entusiasmo iniziale lascia spazio alla malinconia e alla nostalgia della propria terra natale e degli affetti lasciati alle spalle. Sentimenti che presto tramutano in dolore e rabbia in uno dei brani più riusciti ed intensi del disco, "U Piscaturi". Cantando in dialetto siciliano su una musica dalle sonorità arabo-andaluse, le voci di Dedo e Carmen Consoli fanno emergere il dolore di un pescatore nel raccontare la strage silenziosa del mediterraneo, quella dei migranti, attaccando infine coloro che "cercano risorse per una nuova guerra […] mentre il mare è rosso, sporco delle loro mani". Ad alleggerire il tutto viene fatta seguire la grande ballatona del disco, "Ballata 432", che ci accompagna con le note di un pianoforte sulla strada del ritorno. A chiudere il tutto, in una celebrazione del viaggio e della vita, Max Dedo ci regala una rivisitazione del brano degli Yello, "Otto di Catania", nel quale viene dispiegato tutto il potenziale degli ottoni.
L’album, oscillando tra situazioni oniriche, ironiche o drammaticamente reali, ci offre un ottimo spunto per riflettere sulla nostra vita, invitandoci a trovare il nostro posto nel mondo. Un ascolto consigliatissimo!
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La recensione Un Posto Vero di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-05-24 19:25:48
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