Il disco di Luca Marino è un disco bipolare, che gioca con la serietà e l’ironia di temi e melodie e che, proprio per questo, riesce a non annoiare mai.
Luca Marino è artista e cantautore, fumettista e autore, che pubblica il suo terzo album a novembre 2018, l’omonimo “Luca Marino”. Punk, grunge e metal di formazione, nel suo ultimo lavoro è molto più puramente pop cantautorale, fatto di melodie orecchiabili, di armonie che s’incrociano con testi che sanno di quotidianità. E tra le pieghe della quotidianità – che comunque riesce a schivare sempre il pericolo della banalità – s’inserisce l’ironia e l’autoironia, elemento fondamentale del carattere di Luca e del suo disco: ascoltare “Come i gatti” per credere, dove ironia e serietà si completano e non si annullano, una riflessione profonda sulla vita e sulla morte, attraverso una filastrocca che usa i gatti e le loro sette vite come metafora.
C’è spazio per l’amore, la famiglia, la vita, nei brani di Luca Marino. Così “Chi ti capisce a te” mette in musica le incomprensioni e i paradossi dell’amore, a cui fa da contraltare una melodia orecchiabile e quasi ballabile; “Da cosa stai scappando” rallenta, è la paura dell’ignoto, la voglia di star soli, che si stende su soffici note di chitarra; “La notte che ho passato ieri” segue un ritmo più sostenuto, è rabbia e insofferenza, stanchezza e rassegnazione; “Non voglio che Nadia” è senso di vuoto (e la metafora del frigo è eloquente e sorprendente), è “l’attesa di te”, la gelosia di saperti con un’altra persona. Il ritmo è veloce e incalzante, il tema osservato sempre con uno sguardo sufficientemente ironico.
“Sia fatta la storia” è – musicalmente – un elogio alle chitarre, che entrano direttamente nel petto e fanno vibrare la cassa toracica, preludio a “Buongiorno Rabbia”, che cambia registro e inizia come una bomba punk-grunge, poi si ferma all’improvviso e diventa una ballata lenta, per poi ricominciare a martellare. “Un amore Capitolino” sembra uno stornello romano, avvolto d’ironia e voglia di non pensare più a te.
Insomma, il disco di Luca Marino è un po’ bipolare, fa degli opposti e dei contrasti (tra melodie e testi, temi ed ironia) una delle sue colonne portanti, e in questo senso è sorprendente e originale. Il risultato è un disco che non annoia quasi mai, che fa piangere e sorridere allo stesso tempo, serio e ironico come gli stornelli romani.
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La recensione Luca Marino di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-02-05 09:00:00
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