Cinque tracce a descrivere un Ep che è un itinerario scomposto di elettronica, pop, indie-rock. Nasce tra la voglia di scoprire cosa abbiamo davanti e ciò che vorremmo mettere a posto dentro di noi; ascoltandolo, sembra di asciugarsi con i raggi dell’ultimo sole pomeridiano fino al sopraggiungere di una pioggia improvvisa sulla pelle sudata. E’ essenziale, coerente nel suo procedere incerto; scartavetra il grunge degli anni ’90 e il rock del nuovo millennio per fare dei lavoretti sonori in bassa fedeltà. Meno convincenti si presentano i testi.
“La mia band” – che dà il titolo al disco – è un pezzo infettivo, divertente; seguono “Gli umori di te” e l’ansiogena “Lo spettacolo era orrendo” a scorticare il cuore. Si sviluppa come un flusso di coscienza, tra spoken word e indie elettroacustico, “Non svegliarmi questa mattina” mentre “Quello che rimane” chiude il lavoro dei Lo-Fi Poetry.
Il carattere c’è, l’attitudine pure, la scrittura invece è da mettere a fuoco. La band curi le proprie incertezze e persegua nella ricerca. C’è tutto il tempo per crescere.
Vedi la tracklist e ascolta le tracce sul player nella versione completa.