La solidità dell’hard rock e del grunge americano e l’ebbrezza punk degli anni ’80 sono l’ossigeno di “Respira”, il primo lavoro degli Abilenia
La respirazione è un atto naturale a cui gli umani (e non solo loro) sono soggetti per poter vivere. Non si può fare a meno di respirare nemmeno quando si dorme o quando si è distratti e questa stessa necessità di ritagliarsi il proprio spazio di aria per inspirare ed espirare a pieni polmoni, portando una ventata d’ossigeno in tutto il corpo, è il motore che anima questa prima raccolta di pezzi degli Abilenia, intitolata appunto “Respira”.
Nei cinque pezzi che compongono questo lavoro, si ha modo di comprendere il background che ha alimentato le radici di questo quartetto: Samuele Pecora, Federico Bosia, Denis Cangem e Lorenzo Villa, infatti, devono aver sicuramente ascoltato tantissimo hard rock/grunge a stelle e strisce e in particolare sembrano aver ben appreso le lezioni di band quali Foo Fighters, Queens Of The Stone Age e Guns N’Roses, almeno per quanto riguarda le trame strumentali, fatte di chitarre distorte, un basso solido e una batteria mitragliante. La voce sembra invece far storia a sé, ricordando a volte certo punk degli anni ‘80, con melodie ebbre e stonature caratteristiche. L’accostamento di questi due panorami sonori non è affatto scontato ma in questo primo ep la formula non è ancora perfettamente amalgamata, forse anche a causa dei testi che sembrano spesso scritti a caso e frenano gli impulsi liberatori della musica.
L’urgenza di comunicare c’è e si sente soprattutto in pezzi come “Pressioni”, un ottimo punto di partenza per cercar di costruirsi un sound più personale, smarcandosi soprattutto dalle debolezze compositive accusate nei brani meno aggressivi, come “Dimmi cosa vedi”, che non sembrano affatto nelle corde del gruppo.
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La recensione RESPIRA di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-04-25 18:58:20
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