Un bel disco cantautorale, verboso certo, ma denso: "Noctua" piace anche se è un po' pesante
"Medita rivolta", la prima canzone di questo "Noctua" del Piccolo Digitale Mondo Antico, trasuda Massimo Volume da tutti i pori, specie dal punto di vista della voce che, più o meno volutamente, si rifà a quella di Mimì Clementi. E uno potrebbe fermarsi qui per parlare del nuovo lavoro dei veneti ma commetterebbe un errore. Infatti a questo giro i Piccolo Digitale Mondo Antico tornano con un disco molto più denso e rotondo rispetto al passato, con un'attenzione per i suoni, potenti e registrati ottimamente, che mischiano il classico cantautorato-rock a digressioni post-rock di grande impatto. Digressioni post-rock già ravvisabili nella citata "Medita rivolta" ma anche, e soprattutto, ne "I cani di cera", che ha quasi un sottofondo di desert-rock un po' stoner che si lascia ascoltare che è un piacere. Ecco, qui sta proprio il punto di "Noctua": questo disco, molto più dei precedenti dei padovani, è un disco da ascoltare anche a prescindere dalla componente testuale. I testi infatti sono sempre molto verbosi, ora poetici ora meno, ma quasi sempre piuttosto "pesanti da digerire". Tuttavia questa "pesantezza" viene mitigata, giustappunto, dalle sonorità e da un basso che, davvero, fa egregiamente il suo "fottuto&sporco" lavoro. A conti fatti quindi il disco merita: non è un ascolto semplice ma è, senza dubbio, un buon ascolto. E "Coordinate" ha un groove un attimo più sbarazzino che se fosse perseguito con maggiore convinzione dai padovani li potrebbe portare lontano, molto lontano per davvero.
---
La recensione Noctua di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-04-24 08:49:11
COMMENTI