Malva, è una tonalità di viola indefinito tra lilla e lavanda che questa band fiorentina ha scelto come colore della propria musica, miscela di generi indefinita che vaga tra l'alt-folk e la new-wave, passando per cavilli prog.
I quattro brani di "Selva" appaiono interessanti e pieni di cunicoli tortuosi, le atmosfere si dilatano e contraggono a seconda dei momenti. I testi tesi e concentrati nel voler descrivere momenti e sentimenti in contrasto sono per lo più funzionali alla melodia strumentale, non ci sono vere e proprie storie e questo è un punto debole.
I Malva guardano con occhi languidi verso i Marlene Kuntz di Spore come ad un miraggio, il tentativo di emulazione è palese ma ancora non stucchevole, "Selva" è un disco di idee forse non nuovissime ma di sicuro contiene buoni spunti di originalità nell'accostamento delle parti strumentali e il gusto per i suoni, 20 anni fa si sarebbe parlato di questa band come next-best-thing.
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