Un brevissimo esordio punk che sembra provenire dal passato e che sembra promettere bene per il futuro.
Gli ep hanno secondo me una caratteristica peculiare: in virtù della loro essenzialità, che deriva dalla breve durata rispetto a un classico album, la posta in gioco su ciascuna delle (generalmente poche) canzoni presenti è molto più alta. Non c’è tempo per pezzi riempitivi e distrazioni, solo per andare dritti al punto.
Questo è esattamente ciò che fanno i Tigers In Furs con il loro omonimo debutto: mettono subito tutto in chiaro. Tre tracce per dieci minuti di punk traballante e sporco, che suonano più vicini a ciò che si sarebbe potuto ascoltare quarant’anni fa in qualche dimenticato scantinato americano adibito a sala concerti, piuttosto che a un momento casuale del rock degli ultimi dieci anni. L’adesione al genere musicale più marcio del mondo non è tuttavia così incondizionata da impedire qua e là l’emergere di elementi che denotano una certa attenzione e cura per le canzoni e la loro qualità, come cori durante i ritornelli e –occasionali e brevi, sia chiaro- assoli di chitarra. Insomma: grezzi sì, sprovveduti da non sapere come rendere più accattivanti i propri pezzi no.
Non c’è molto, ma queste chitarre rozze potrebbero diventare tutto ciò che state cercando tra un ascolto plasticoso e l’altro.
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La recensione Tigers In Furs - 7" (Killer Gull Rec.) di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-02-13 09:00:00
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