Il concept dell'album è interessante: la canzone “Perimeter” che dà il titolo al disco è presente all'inizio e in altri 3 punti della tracklist, sottoforma di “arie” diverse, come a ridisegnare il perimetro musicale nei nodi cruciali del flusso musicale. In questa concezione, con uno stile elegantemente epico da opera lirica, le voci sono lame che emergono dal potente rumore post-rock, mitigato in alcuni punti dal violoncello. Il disco infatti alterna fasi concitate e incalzanti a momenti più intimi e d'atmosfera.
“I can be sweet, I coul be sweeter” si distingue per il falsetto del cantato e per le sospensioni nell'arrangiamento. Poi arriva “Soft law” a cullare dolcemente l'ascolto, mentre “Sun” è una lunga e ispirata ballata in crescendo che chiude il disco lasciando spazio a una ghost track. La band svizzera degli Houstones dà corpo a un preciso universo sonoro che li rappresenta e lo padroneggia con maestria tra poetica e sogno. Al gruppo si può solo chiedere di continuare a stupirci ancora di più.
Vedi la tracklist e ascolta le tracce sul player nella versione completa.