Bisognerebbe accompagnare l'omonimo disco dei Nowhere con un apposito bugiardino che recita: "Da assumersi in piccole dose". Già perché la band di Torino realizza un album agglutinante e misterioso, con una ricchezza di suoni non facile da trovare nel panorama italiana odierno ma di cui, sicuramente, l'immediatezza non rientra tra le qualità principali. Anche in "Way to Light", una specie di cavalcata quasi dream-pop, la nostra canzone preferita dell'album, Simone Milano e Mattia Nova sono in grado di evocare atmosfere dalla forte suggestione sì ma anche molto barocche, e quindi un pochetto troppo pesanti per un ascoltatore non avvezzo al genere. Ed è un peccato perché attraverso piccoli e mirati accorgimenti il tutto potrebbe essere molto più fruibile. Ciò sarebbe un bene perché Milano e Nova hanno da dire moltissimo e lavorano su un materiale di altissima qualità, anche dal punto di vista del groove, alle volte un po' troppo sacrificato dalle "sovrastrutture" di cui vi abbiamo parlato prima. "Red Line" per esempio rappresenta bene questa possibilità, non ancora concretizzatasi, di spiccare il volo verso qualcosa di più rifinito e "quadrato". Di tempo il duo di Torino ne ha e quindi siamo davvero curiosi di (ri)sentirli in giro presto: la loro elettronica è troppo buona per vederla soffocata in culla no?
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