Testi mai banali e arrangiamenti interessanti per Luca Di Maio
Luca Di Maio con "Piccole Armi / Grandi Imprese" realizza un disco piccolo e prezioso sin dalla prima canzone "La Madre, il Muro, la Piazza". Il cantautore campano infatti riesce, attraverso un linguaggio piuttosto piano e arrangiamenti semplici, di evocare ottimamente tutta una serie di suggestioni contemporanee che spingono l'ascoltatore a riflessioni non banali sulla realtà odierna. C'è da dire che Luca Di Maio non ha paura, almeno per quanto concerne gli argomenti, di "scontrarsi/incontrarsi", anche con i grandi temi della modernità, come ad esempio la continua richiesta di "maggiore sicurezza" che, dalla politica alla gente qualunque, pare essere più che una necessità un'oscura ossessione fine a se stessa (seppur nella differenza, c'è un vago sentore di Claudio Lolli nell'aria). Ecco proprio questo "scarto" fa di "Piccole Armi/Grandi Imprese" un album importante. Infatti, al contrario di tanti suoi colleghi, Di Maio non rifugge, come sottolineato prima, dai grandi temi, ovvero non si riduce a cantare sempre l'ennesima "cronaca dalla cameretta sugli amori finiti e sbagliati". Luca Di Maio, nonostante qualche piccolo passo falso specie nella parte terminale del disco, realizza un ottimo lavoro, in cui i testi sono molto più profondi di quello che potrebbero sembrare, specie dopo un primo ascolto magari un po' distratto. Menzione d'onore per "Dove Sei", la seconda traccia, caratterizzata da un arrangiamento e "un tiro" davvero sublime e, per questo, nostro pezzo preferito dell'intero disco.
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La recensione Piccole Armi / Grandi Imprese di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-06-16 08:14:58
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