“Bianco e rosso” come il ghiaccio e il fuoco, elementi opposti e complementari, come lo yin e lo yang della copertina di questo primo lavoro di Marino Di Nino, chitarrista classe ’90 abruzzese dalle indubbie capacità.
Il suo primo ep, totalmente strumentale, conta quattro brani da ascoltare con le cuffie nelle orecchie e senza altre distrazioni per godere della musica nella sua totalità: chitarre, basso (Roberto Pace), batteria e percussioni (Andrea Giovannoli); “Bianco e rosso” è un ep essenziale ed è in quell’essenzialità apparentemente così semplice che trova la sua ragion d’essere. Le quattro tracce sono suonate con tecnica invidiabile, pervadono di nostalgia di quel rock che faceva della chitarra il suo strumento essenziale e degli assoli un obbligo morale. Così, per esempio, “Full of life” è un’esplosione di vita e di chitarra che urla e stride fortissimo (di cui si può ammirare anche il video, lasciandosi incantare dalle dita che scorrono su corde e tasti), mentre “Shaula” (una delle stelle più luminose della costellazione dello Scorpione) si arricchisce della chitarra fretless di Christian Mascetta, ed è un viaggio ad occhi chiusi tra quei puntini luminosi che si vedono nel cielo e che da qui sembrano così piccoli, un cambio di prospettiva che fa della Terra un puntino nel vuoto.
“Bianco e rosso” è un viaggio brevissimo nello spazio del rock e della chitarra, che riempie di sostanza e nostalgia.
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