Non so se avetei mai giocato alla serie Metro, quei videogiochi-bomba ambientati nella grande Russia distopica e sconvolta da un infinito inverno post-apocalittico. Ecco, questa è esattamente l'atmosfera di "Soundtracks For Winter Departures" di ILUITEQ, un album decisamente non semplice, anche dopo ascolti prolungati ma dal grandissimo impatto. Infatti ILUITEQ costruisce un'architettura sonora fascinosa e, giustappunto, "glaciale": un pezzo come "Burian", ad esempio, rievoca alla perfezione le temperature e gli orizzonti spazzati dall'omonimo vento siberiano. Quindi è il silenzio, ancora prima dei suoni e degli arrangiamenti, ad avere un peso specifico inaudito all'interno del disco, donando in tal maniera una vera e propria esperienza di viaggio all'ascoltatore che si mette in cammino lungo le nove canzoni. Nove canzoni che appunto costruiscono un itineraio anche nei titoli dei pezzi, fino ad arrivare alla conclusione, "Springtime Return" che è la nostra traccia preferita in assoluto. "Springtime Return" non è una canzone immediata ma nemmeno "difficile per essere difficile" ma, semplicemente, rarefatta e giocata di sottrazione. Sono deboli segnali sonori che avvertono come il pezzo si snodi, lento ma inesorabile, alla stregua di Thanos: già proprio come la primavera che, sempre, dopo un inverno più o meno lungo, presto o tardi, arriva. Non tutto funziona alla perfezione nel meccanismo di ILUITEQ è vero ma quello che funziona "macina" alla grande.
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