LEON SETI Cobalt 2019 - Pop, Elettronica, Alternativo

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Leon Seti ha una voce suadente quasi come una camicia di seta. E infatti non sta "bene" su tutto

"Cobalt" è un disco che ha una e una sola, ma grandissima qualità. Infatti è integralmente retto sulle evoluzioni, sempre molto controllate ma anche tutte le volte di raffinata eleganza, di Leon Seti. Il cantante toscano infatti in pezzi come "South" o "Sunflowers" letteralmente incanto per il suo timbro vocale, che ammalia l'ascoltatore e lo porta in un mondo dove, apparentemente, nessuna cosa è fuori posto. Sembra quasi di essere su un set fotografico di alta moda.

Ecco, l'impressione è proprio quella ma anche e soprattutto con i problemi relativi a questo tipo di set. Canzone dopo canzone i bellissimi vestiti che si indossano iniziano a prudere, a stringere sui fianchi, la luce dei faretti incomincia a far sudare copiosamente il nostro corpo. Con la fronte ormai imperlata di sudore non ce la facciamo più: dobbiamo come minimo bere un bicchiere di acqua o, almeno, aprire la finestra per una boccata di aria fresca. Quindi, riassumendo, "Cobalt" è un disco bello se preso per un istante: se si va a fondo la sensazione, claustrofobica di un ambiente chiuso, troppo chiuso, pervaderebbe chiunque, anche colui il quale è armato delle migliori intenzioni. Si consiglia insomma di areare bene la stanza prima dell'ascolto.

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La recensione Cobalt di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-03-27 16:47:07

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