"Storielle dispari" di Filippo Villa è cantautorato delicato e dolce
Dolcezza e eleganza. Questo sono i sentimenti che si provano nell'ascolto di "Alfista", il primo pezzo di "Storielle dispari", il bell'album di Filippo Villa. Il cantautore veneto infatti realizza un disco contrassegnato proprio da dolcezza e eleganza, con la stella di Lucio Dalla che illumina il suo cammino. Certo l'artista veneto, ogni tanto, inciampa lungo la via, visto che non sempre le sue canzoni sono così ben realizzate come la già citata traccia di apertura (soprattutto per gli arrangiamenti, un po' jazzy, un po' tutti uguali), tuttavia la qualità rimane sempre alta. La scrittura di Villa è semplice e lineare, non usa mai paroloni o termini particolarmente difficili eppure è in grado di evocare suggestioni e atmosfere con precisioni, grazie al fatto che racconta storie. Ecco, forse questa è proprio il più grande pregio di "Storielle dispari". Filippo Villa infatti, imbracciando la sua chitarra e con arrangiamenti lineari, racconta storie cantando, niente di più niente di meno. Se uno cerco sperimentalismo o qualche tipo di "pacca musicale" certamente storcerà il naso, eppure il lavoro del veneto è buono, anzi molto buono e le sue storie sono, quasi sempre, belle da ascoltare. Dicevamo però di qualche passo falso giusto? Questo è vero e c'è anche da dire che, specie sul finale. Alcuni temi si ripetono. Rimane il fatto che, facendo la media tra i pregi, tanti, e i difetti, pochi, il "saldo" è positivo: Filippo Villa si dimostra un ottimo cantautore classico in ultima analisi.
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La recensione Storielle Dispari di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-06-08 08:09:36
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