Un racconto composito e multiforme da affrontare con la consapevolezza di essere di fronte ad un'opera complessa e indubbiamente affascinante.
Quello contenuto nel nuovo disco di Dino Fumaretto è un viaggio nella psiche umana oscuro e visionario.
Quattro anni dopo l’ep “Sotto assedio” e sette dall'ultimo full length “Sono invecchiato di colpo”, l’artista mantovano (e il suo sempre presente eteronimo Elia Bilioni), torna con un concept pensato come un percorso nelle profondità del sonno e nella non-coscienza.
Proprio per questo, “Coma” attraversa atmosfere cupe e surreali, dense di inquietudine e psichedelia, che mediante testi evocativi, esprime uno stile originale e inconfondibile. Una narrazione serrata che permette a visioni, sogni e incubi di prendere vita nel corso delle dieci canzoni che compongono la scaletta, scavando nel fondo della coscienza o risalendo in superficie, in un vortice allucinato ed esasperato su diversi livelli di tensione.
Grazie ad un peculiare linguaggio sonoro, per l’occasione arricchito dagli interventi di Iosonouncane, Francesca Baccolini e Rocco Marchi, Fumaretto emerge per l’autenticità della scrittura e per la personalità che riesce inevitabilmente ad esprimere, pur proponendo un lavoro di non facile lettura.
“Coma” dunque non è un album da ascoltare con leggerezza, ma un racconto composito e multiforme da affrontare con la consapevolezza di essere di fronte ad un'opera complessa e indubbiamente affascinante.
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La recensione Coma di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-03-06 10:00:00
COMMENTI (2)
Disco molto bello, sia per contenuti che per produzione. Spero e penso possa essere quello della svolta, Dino se lo meriterebbe alla grande!
Visto una volta in concerto: un pazzo scatenato!