Il trio di vicenza torna sulla scena consegnandoci un EP breve ma intenso, che tratta il sentimento d'amore in maniera non banale e molto ben connotata
Il trio vicentino COLLA, dopo gli ottimi riscontri ottenuti grazie all'album d'esordio "Proteggimi", torna sulla scena con l'EP "Distanze", definendo in maniera abbastanza chiara un'evoluzione rispetto alle sonorità del lavoro precedente.
"Distanze" è un'opera breve, morbida e intima, che con un sapiente uso delle chitarre sviluppa quattro episodi di romanticismo lontano da certi canoni stereotipati di banalità. I COLLA sanno il fatto loro soprattutto dal punto di vista degli arrangiamenti, portando alle nostre orecchie qualcosa di ben connotato e diverso dalle tendenze più recenti dell'indie pop nostrano.
Il brano d'apertura, "Pennarelli", così come "Mutande" (che sul piano stilistico strizza l'occhio ai Bloc Party di "Silent Alarm"), presentano un'architettura enfatica e struggente. "Ikea" è un'incalzante rievocazione della quotidianità di un rapporto sentimentale, scandito dalle stagioni e dagli appuntamenti cerchiati in rosso sul calendario. In generale è la lontananza, la consapevolezza di aver vissuto un amore totalizzante di cui resta traccia nei pensieri e nel cuore, il filo rosso che unisce la seconda opera dei COLLA, di cui la traccia omonima "Distanze" è sicuramente la più riuscita: «Sono più vicine le distanze [...] / Ricordati di me, ricordati di me / che siamo stati tanto tempo soli».
Una menzione doverosa va fatta alla copertina dell'EP, realizzata da Francesca Lambrè: una ragazza ritratta di spalle cammina lentamente verso un orizzonte che si perde nella piattezza di un blu serale, sotto le prime luci dei lampioni. Gran parte del senso di "Distanze" sta già in questa manciata di linee e colori.
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La recensione Distanze di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-05-24 15:08:16
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