Un disco concepito come una mini raccolta di racconti urbani e notturni. Buono lo stile melodico e compositivo dai contenuti amari e cupi
Chi scrive è fermamente convinto che oggi, all’interno di ciò che ci fa sentire uomini realizzati, si annidi il germe dell’infelicità. Tutto ruota, ma non scompare, dentro il siderale abisso in cui l’umano perde sempre più di umanità e in cui la prospettiva futuribile è un pulviscolo sfuggente. Questione di sopravvivenza, quella dell’imparare a stare al mondo con leggerezza, ma questo ep non ne vuole sapere di guardare oltre la negatività delle cose e si fa giaciglio sofferto raccontando la violenza. Strutturato come una mini raccolta di racconti urbani e notturni, “Decrepito e irrisolto” ci narra di vite ai margini che senti gridare tra gli accordi di una chitarra.
Oscurità, sofferenza, evocano un immaginario colmo di disillusione su nuvole di suono in “La verità”. Il giorno che viene saprà scaldare l’angolo “decrepito e irrisolto” del cuore? Saranno le stelle a salvarci? “Sono morto tre volte, non ho più voglia di rinascere…”. E il suono elettro acustico si fa dolore tra le corde della chitarra e la voce che galleggia su un mare di ricordi. Una spolverata di crepuscolarismo in “Perse vite” continua a riferire di un mondo amaro e sbilenco, ma è con “La ragazza di ferro” che il disco si fa cupo, insopportabilmente disturbato e l’atteggiamento rovinoso continua in “Anti Edipo”.
Profonda la voce, stile nella scrittura, densità sonora sono nel giusto equilibrio a dimostrazione di senso melodico e compositivo; il contenuto è un accorato urlo dal tono addolorato. Da non ascoltare in momenti di abbattimento emotivo.
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La recensione Decrepito e Irrisolto di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-06-12 09:09:10
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