Nel gregge di pecore di una società allo sbaraglio, in mezzo ai tanti ovini mansueti che seguono ciecamente i propri pastori sempre più opportunisti e senza scrupoli, per fortuna ci sono ancora pecore nere come i Day After Rules, che si allontanano dai percorsi omologati e riscrivono le regole a modo loro. “Cammino, non sento, vi lascio indietro, nessun rimorso” intona Riotgiulia in “Ruggine”, seconda traccia di “Atarassia”, il nuovo ep della band lombarda. E i Day After Rules procedono infatti per la propria strada praticamente da vent’anni riuscendo a restare sempre coerenti con la loro formula di punk hardcore melodico e graffiante, fatto di melodie “rubate” al pop e flagellate dalle chitarre distorte, da giri di basso robusti e vertiginosi e da un drumming potente e solido ma soprattutto dalla voce di Riotgiulia che si dimena tra linee di cantato pulito e urla viscerali e laceranti che arrivano direttamente dagli angoli più bui di un’anima tormentata e inquieta (“sono nata e continuo a morire ogni volta che mi sento sbagliata” da “Immobile”).
I testi dei Day After Rules sono un ulteriore valore aggiunto in dote alla band di Lodi, efficaci e poetici pur nella loro semplicità (“sono libera, sono fragile sotto questo pallido cielo sempre uguale” da “Miele”).
“Atarassia”, interamente cantato in italiano, pur schizzando via a grande velocità continua con meticolosa dedizione a scavare con le unghie quel profondissimo solco nel panorama underground italico che la band sta cercando di delinearsi pazientemente sin dagli esordi.
Pur non essendo riusciti ancora ad uscire dall’ombra, i Day After Rules con questo ep confermano di meritare sicuramente il proprio posto accanto ai vari Prozac+, Sick Tamburo, Linea77…
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