Un disco che con personalità e determinazione fa convivere stimoli diversi in maniera naturale
È un bel viaggio il terzo disco dei Matra, di quelli in cui il paesaggio che scaturisce dalla costruzione di atmosfere suggestive svolge un ruolo determinante per tutta la durata del percorso.
Seppure vicino ai nomi internazionali del desert rock, della psichedelia e dello stoner, "Matra III" conserva peculiarità specifiche che lo rendono interessante dal punto di vista della composizione, oltre che intrigante e divertente all'ascolto.
È proprio il songwriting, originale ed ispirato, il punto di forza dell'album, che con personalità e determinazione fa convivere stimoli diversi in maniera naturale.
Dalle influenze funk ("Toad", "50"), al blues ("Shine on"), passando per le chitarre taglienti e i riff avvolgenti che ne caratterizzano in primo luogo il sound: il ritmo serrato di "Nazi Rockers Fuck Off" (citazione ai Dead Kennedys?), l'andamento lisergico di "I Win For Once", pregna di riferimenti ai Motorpsycho, la trascinante energia di "Long Live", la colorata sperimentazione di "Daze in the Sky".
Mettendo insieme i pezzi, "Matra III" concentra uno stile preciso che assembla e contamina, raccogliendo ispirazioni diverse trasformandole in un flusso coerente ed omogeneo. Una forza non comune che lo rende un buon album da ascoltare.
---
La recensione MATRA III di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-06-18 16:27:00
COMMENTI