Ascoltando "Tutto normale", la quinta canzone di questo "Nella Vasca o Nel Giardino di Fianco?" di Matteo Polonara l'idea più forte che si è imposta in noi è come l'artista anconetano sia "l'artista perfetto da Bologna". Che cosa vorrà dire? Beh, ci spieghiamo meglio. Se si analizza la già citata traccia ma anche gli altri pezzi del disco, si può osservare chiaramente come Polonara abbia, come indirizzo principale, quello di raccontare delle storie, ora stralunate, ora poetiche ora più realistiche, imbracciando una chitarra e con una vena freak. Ecco, è evidente come a Bologna, tra i portici che sono "naturali amplificatori di storie in musica", le sue canzoni possano trovarsi a casa. Perciò non è un caso che nella sua stessa biografia egli dica: "cantautore anconetano preso in adozione da mamma Bologna". Perciò muovendosi in questa dimensione pan-adriatica, Polonara realizza un buon disco, con qualche influenza (di troppo) del cantautorato italiano anni Duemila, soprattutto di Mannarino, e con qualche trovata musicale interessante, come ad esempio in "Sirene" (il nostro pezzo preferito perché quello con maggiore "tiro"). Poi certo, al di là di tutto, ci sono cose che non funzionano in "Nella Vasca o Nel Giardino di Fianco?", specie sul finale del disco, in cui si rischia di accorgersi di una certa ripetitività dei temi. Però in fondo Bologna è bella in questa sera d'estate: e allora schiacciamo play e ascoltiamo ancora una volta "Tra la tua pelle", non la canzone più bella, ma quella con il testo meglio scritto rispetto a tutte le altre.
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